venerdì 16 maggio 2014

L’ITALIA SEMPRE la PRIMA NELLA LISTA DEI RECORD (NEGATIVI): OGGI IL PIL , CON BORSA A PICCO E 17,6 MILIARDI BRUCIATI.





I nostri maggiori giornali riferiscono con sorpresa la previsione negativa del PIL.  Di pari passo aumentano i fallimenti delle aziende, che, ancora aspettano il pagamento di 80 miliardi di credito da parte della Pubblica Amministrazione e il governo, invece di pagarle, fa decreti inutili sulla competitività e sul lavoro.
Mentre l’Euro zona restante si attesta, invece, positivamente nei confronti del Pil, i nostri  massimi esponenti dello Stato trovano le giustifiche più valide per questo ennesimo primato negativo acquisito.   
L’Istituto di statistica  spiega, con semplice nota, il motivo : “ il calo congiunturale è la sintesi di un incremento del valore aggiunto nel settore dell’agricoltura, di un andamento negativo nell’industria e di una variazione nulla nel comparto dei servizi”. Il primo trimestre del 2014 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente  e una giornata lavorativa in meno rispetto al primo trimestre 2013 “  .
 Mentre  il premier Renzi ,  si è dichiarato "molto fiducioso, ottimista" sull'economia italiana, perché "i numeri sono molto incoraggianti" e, soprattutto, perché se l'Italia sarà capace di fare le riforme strutturali necessarie "è in condizione per tornare a crescere".  Cerca di infondere ottimismo agli italiani e dichiara a Radio 24  di escludere categoricamente una manovra correttiva.
Ma queste iniezioni di ottimismo sono ancora efficaci?
 Possono ancora convincere i rimanenti creduloni italiani?
Io penso che anche il più sprovveduto idealista, si sia svegliato dal suo sonno, se si considerano  i fallimenti quotidiani del numero delle aziende e con essi la disoccupazione  che si aggiunge all’inoccupazione dei tanti giovani che non hanno mai trovato lavoro . 
E’ ormai palese che lo Stato è un organo fallimentare e pertanto  non è  in grado di apportare i più pallidi miglioramenti alle condizioni di crisi in cui versa la nazione;
C’è da  riflettere, inoltre, che questo governo non è nemmeno in grado di seguire,  a livello paritario, le strategie economiche dell’Ue, ma soltanto di eseguire  gli ordini  imposti.
 Spero che noi cittadini spogliati delle nostre risorse, ci renderemo conto   che un certo Romano Prodi , sconvolgendo i nostri bilanci economici, firmò la nostra adesione all’euro  e che un certo Giorgio Napolitano per senilità o  per obbedienza o per arroganza  sospese la democrazia in Italia con vergognosi giochi politici, non degni di un presidente.