venerdì 28 marzo 2014

ITALIA A PROVA DA OBAMA. Incontri tra piccoli e grandi eroi.



     Ieri, come tanti italiani, ho avuto modo di vedere le fasi più salienti della visita di Obama alla nostra nazione.  Più mi accingevo a seguire l’avvenimento in TV e più si insinuavano in me sentimenti  di mortificazione e di recondita rabbia  di chi si sente costretto a subire, senza poter reclamare.
     Pertanto, avevo deciso di cambiare argomento, sintonizzandomi su trasmissioni di altro genere, giusto per smaltire le impressioni eccessive, contrastanti, fuorvianti  ed avere tempo di una valutazione  più ragionata e libera da emozioni.  
   Stamattina seguendo il telegiornale e qualche commento in merito all’avvenimento, si ripresentava, più che mai nella mente, quel sentimento di una certa mortificazione,  riflettendoci mi vergognavo un po’ di essere cittadina italiana.
   Tralasciando l’esaltazione dell’incontro col Papa, la visita di Obama all’Italia vera e propria, mi è parsa una furbata  finalizzata ad “un’imposizione”  mascherata  dalla condivisione dei nostri massimi rappresentanti.
    Napolitano  ha ricevuto il Presidente americano, lasciando intendere, come suo solito,  di essere quello che decide, che può assumere gli impegni sostanziali, in nome e per conto del popolo italiano  ricevendo, così, l’ammirazione dell’illustre ospite.
   Poi  l’incontro con Renzi .
  Obama tra un elogio e l’altro circa il programma di Renzi, giusto percorso, per lui, per il superamento della crisi,  ha manifestato dissenso  per il taglio dei fondi destinati alla Difesa.
 Renzi  si è dimostrato uno scolaretto che recita la poesia che piace all'ospite, che è pronto a ricevere il bravo dovuto a chi tanto si applica, che si compiace  di piacere e che è rispettoso di quanto già deciso dai Grandi.
  I giornali di regime titolano  positivamente  i contenuti della visita.  Io, invece  mi sento preoccupata, confusa, mortificata...... 


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